I versi di “With Or Without you”, celebre canzone degli U2, richiamano alla mente uno dei temi cruciali dell’esistenza umana: l’amore. Protagonista indiscusso della letteratura di tutti i tempi, dalle origini ai nostri giorni, questo tema è da sempre oggetto di attenzioni e, al variare dei tempi e delle espressioni sociali, non smette di esercitare il proprio fascino.
Come afferma Erich Fromm (1995), amare è il bisogno fondamentale dell’uomo. Nessuna esperienza, infatti, è paragonabile in termini di importanza a quella dell’amare e dell’essere amati. La nostra vita intreccia il concetto d’amore sin dagli esordi: l’esistenza di un neonato, ad esempio, è legata a doppio filo all’amore della madre, che rappresenta non solo la principale fonte di nutrimento, ma anche un’insostituibile sorgente di accudimento, affetto e sicurezza. Appena venuti al mondo, quindi, viviamo l’esperienza dell’amore, eleggendola inconsapevolmente a nostro marchio di fabbrica. Vaghiamo poi nel mondo e per la vita cercando di replicare un’esperienza così sublime. Perché, a prescindere dal risultato finale, l’amore mette alla prova ogni grande tema della vita umana.
L’amore, nelle sue più varie espressioni, comporta inevitabilmente un certo grado di dipendenza. Crea un’interconnessione tra individui che permette di lavorare alla costruzione di un’alleanza profonda ed autentica. É proprio questo ciò che accade anche nelle coppie: due persone, pur mantenendo la loro individualità, costruiscono un’unione che contamina parzialmente i confini. Questa contaminazione non è da considerarsi problematica: un legame nasce dall’intreccio di due fili, che non rappresenta un vincolo bensì la possibilità di costruire qualcosa di nuovo. Autonomia e dipendenza, quindi, possono essere considerate come due estremità di uno stesso segmento e a volte capire in quale punto collocarsi può non essere semplice.